27 agosto 2007

Baricco pubblicato da Feltrinelli

in libreria dal 23 agosto, nella collana “Universale Economica” Feltrinelli,
Castelli di rabbia, il libro che nel 1991 ha segnato l’esordio di Baricco come scrittore, il talento di raccontare storie di Baricco alla sua prima prova.
Il titolo nasce dalla rabbia dell’autore e dai castelli del sogno di un bambino. Il romanzo è ambientato nell’Ottocento, in una cittadina immaginaria, Quinnipak; è generoso nel presentare storie e personaggi, ciascuno con i suoi sogni e caratteri. E tra questi ci sono il signo-re e la signora Rail, che si amano di un amore tutto loro, e il bambino Penth con il suo amico Pekisch, e due bande che partono dagli estremi del paese per incontrarsi. La narrazione è costruita come un montaggio cinematografico e orchestrata come una partitura musicale, che lascia il senso del piacere dell’ascolto.

“– Allora, non c’è nessuno qui?... Brath!... Ma che canchero, sono diventati tutti sordi quaggiù… Brath!
– Non strillare, ti fa male strillare, Arold.
– Dove diavolo ti eri cacciato… è un’ora che sto qui a…
– Il tuo calesse è a pezzi, Arold, non dovresti andare in giro così…
– Lascia perdere il calesse e prendi ’sta roba piutto-sto…
– Cos’è?
– Non lo so cos’è, Brath… che ne so io… è un pacco, un pacco per la signora Rail…
– Per la signora Rail?
– È arrivato ieri sera… Ha l’aria di venire da lontano…”


Disponibili nella stessa collana anche Oceano mare, il suo secondo romanzo, e City :

“Questo libro è costruito come una città, come l’idea di una città. Mi piaceva che il titolo lo dicesse. Adesso lo dice. Le storie sono quartieri, i personaggi sono strade. Il resto è tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare. Ci ho viaggiato per tre anni, in City. Il lettore, se vorrà, potrà rifare la mia strada. È il bello, e il difficile, di tutti i libri: si può viaggiare nel viaggio di un altro?
Quanto ai personaggi – alle strade – c’è un po’ di tutto. Ci sono uno che è un gigante, uno che è muto, un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis, un generale dell’esercito, molti professori, gente che gioca a pallone, un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre. Gente così.”


“– Allora, signor Klauser, deve morire Mami Jane?
– Che vadano tutti a cagare.
– È un sì o un no?
– Lei che ne dice?
Nell’ottobre del 1987, la Crb – casa editrice da ventidue anni delle avventure del mitico Ballon Mac – decise di indire un referendum tra i suoi lettori per stabilire se fosse il caso di far morire Mami Jane.”