21 novembre 2007

Baricco riscopre Moby Dick

... e dichiara che abbandonerà i reading...


Da Repubblica.it -

ROMA - Restituire al pubblico frettoloso e distratto "Moby Dick", il monumentale capolavoro di Melville, rivelandone il cuore più profondo. Quasi una missione filantropica per Alessandro Baricco che torna al Romaeuropa Festival con il suo terzo ambizioso progetto di reading-spettacolo, che debutterà in prima assoluta all'Auditorium Parco della Musica dal 22 al 25 novembre, scortato da una ciurma di amici-complici come Stefano Benni, Paolo Rossi, Clive Russell.

Un'ultima impresa titanica - vista anche la mole di pagine del romanzo - per lo scrittore di bestseller più versatile d'Italia, per poi abbandonare: "Moby Dick è il mio gran finale - ha annunciato Baricco all'Auditorium - quello che potevo fare, l'ho fatto. Di meglio non riesco. Preferisco smettere". Spiazza Alessandro Baricco, pioniere di un genere, il reading d'autore, che oggi considera "troppo sdoganato, a tal punto che tanti lo fanno, compresa la scuola di mio figlio".

Dopo aver sedotto le platee con le maratone di letture, "City Reading Project" e "Omero. IlIade", Baricco sceglie "la caccia alla balena bianca": "Mi sembrava che il Moby Dick fosse un libro da restituire alla gente. Il senso del leggere in pubblico è quello di restituire alle persone il cuore di un romanzo. Se riesci a farlo, allora diventa un'operazione preziosa".

Moby Dick chiude un cerchio: "Rappresenta il punto d'arrivo di un viaggio iniziato dieci anni fa, con Totem, quando avvertivo un senso di forza ed energia da portare in teatro attraverso la lettura e il racconto. Mi sono scelto per il gran finale uno tra i testi più ostici della letteratura, un testo impossibile. Ma sono convinto che questo tipo di spettacolo deve essere saldato a opere solenni che scorrono nel sangue di tutti".

Quattro serate per i quattro cuori del libro: "Poche pagine, ma quelle che scavano a fondo, come a voler toccare con un dito la balena - dice Baricco - Il primo momento è legato al racconto della storia, il secondo è quella fase prima che salpino piena di luminosità da commedia dell'arte animata da tanti personaggi e gag, il terzo è legato alla paura, l'ultimo alla tragedia con cui il libro diventa qualcosa di sacro". Momenti letti rispettivamente da Baricco, Rossi, Benni e Clive Russell in versione originale.

"Benni è quello che legge meglio in Italia - racconta Baricco - con Paolo Rossi avevamo un conto in sospeso, nell'Iliade lui era in locandina ma per un problema familiare mi ha bidonato. Clive Russell è un attore inglese fantastico con cui ho già lavorato nel mio film Lezione 21". E se Benni ironizza sul progetto segreto di Baricco sull'Ulisse di Joyce, "dove io leggerò tutte le vocali", lo scrittore avverte: "Ho in mente esattamente cosa faro'. Sicuramente altro dai reading".

(20 novembre 2007)