22 novembre 2005

Corri, Ultimo, corri sulle strade del ’900

Sì, c’è: Valentino (Rossi, s’intende), nel nuovo romanzo di Alessandro Baricco, Questa storia, che esce oggi. È Valentino prima di diventare Valentino, anche se ha un altro nome, non Valentino ma Ultimo, Ultimo Parri, il protagonista del libro. Guardate voi, a pagina 60, se non è la moto del campione «l’animale dal cuore meccanico che violava le più banali regole della fisica piegandosi su un fianco, in una posizione impossibile, a disegnare la stretta curva che conduceva al fiume». Guardate voi, se non assomiglia sputato al campione da piccolo il centauro di Baricco, con «il corpo lieve di un ragazzino» posato sulla moto «come uno straccio bagnato, ad asciugare al sole». E poche righe sotto: «... La motocicletta si raddrizzò, sotto l’invito della strada che tornava diritta, e lo straccio non sventolò nell’aria, perduto, ma leggermente si alzò, a prendere il vento addosso, sicuro e calmo: staccò una mano dal manubrio, appena un po’, giusto per abbozzare un gesto che sembrava proprio un saluto». Non sembra la scena finale di una vittoria di Valentino Rossi? E cosa gli dice la madre quando lo vede tornare, troppo piccolo per mettere da solo le due ruote sul cavalletto? «Ti aiuto io, fenomeno».È solo una pagina, però motori e velocità sono un cuore del romanzo, che è probabilmente il più complesso di quelli scritti da Baricco in 15 anni, anche il più lungo (288 pagine divise in 8 parti). Lo scrittore di Seta si misura con l’immagine del Novecento attraverso tre simboli: l’automobile, la guerra, la società americana. Il libro si apre, su un orizzonte piemontese, con l’apparizione delle automobili e le pionieristiche corse dei primi bolidi. Libero Parri, il padre di Ultimo, vende le sue 27 mucche fassone per aprire un garage. «Un assurdo garage, perso nella campagna», da dove guardare «nel rovescio del mondo». Il plot impasta pezzi di storia dell’industria automobilistica, ci sono le macchine Itala di Gardini, c’è il raid Pechino-Parigi, passano come sul nastro di un film Renault e Nuvolari. La vicenda di Ultimo, alto, magro dinoccolato, silenzioso, si snoda fra il puzzo di olio e benzina. Lui impara a guardare la strada «spiando il ritmo con cui respirava i mostri metallici», e a leggere il corpo femminile come il circuito di una corsa. Poi il racconto, come dopo uno stacco cinematografico, cambia scena (e lingua e atmosfera) con il capitolo che s’intitola «Memoriale di Caporetto» e che vede Ultimo transitare come un testimone fantasma nel paesaggio disumanizzato della Grande Guerra, dove il respiro della battaglia sembra confermare nei soldati «l’identità pura di animali maschi». L’autore spiega in una nota che questa parte del libro nasce da una specifica passione per la prima guerra mondiale. Qui cambia anche l’io narrante, che è il padre di un disertore, alla ricerca della verità sul figlio, in un percorso a ritroso, impietoso disegno della disfatta di Caporetto, coi tedeschi che penetrano come termiti nel legno marcio dell’esercito italiano.E, dopo la guerra, la vasta, spaesante provincia americana, battuta palmo a palmo da Ultimo e Elizaveta, su un furgone carico di pianoforti Steinway & Sohns. La ventunenne Elizaveta è una principessa fuggita dalla Russia dei bolscevichi, che dà lezioni gratuite di musica, con il proposito di piazzare i pianoforti nelle famiglie. Pare che la Steinway & Sohns, temendo la concorrenza delle pianole, avesse effettivamente mandato in giro maestri di musica a regalare lezioni. Ma il vero proposito di Elizaveta, come svela in un diario, è quello di corrompere le buone, le beautiful, famiglie americane. Corromperle con le seduzioni del suo corpo. Il che non si rivela difficile perché «le famiglie - annota lei - sono tutte corrotte». Attorno ai tre nuclei narrativi c’è molto altro, nel romanzo, a partire dal rapporto fra Ultimo e il padre, sognatore e avventuroso piemontese che sperimenta le novità del secolo, ma cammina a grandi passi davanti al figlio, «contro il velo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi». E non ci sono soltanto gli automobili ma anche uno Spitfire 808; non soltanto una Parigi-Madrid del 1903 ma anche una Mille Miglia del 1950. C’è soprattutto l’invenzione, nella testa di Ultimo, di un ideale circuito automobilistico, tutto curve, che è in realtà una visualizzazione della sua stessa vita. Recuperarlo e realizzarlo è l’irrinunciabile impegno di Elizaveta, a lui sopravvissuta: «”Non ci correrà nessuno, su una pista del genere”. Strauss, l’investigatore, fece un passo avanti, perché non intendeva perdersi la risposta. “Ci correrò io, e questo basta”, disse Elizaveta Seller». Il romanzo è il primo che Alessandro Baricco pubblica con Fandango Libri, la casa editrice in cui è entrato come socio, insieme con Rosaria Carpinelli, già numero 1 di Rizzoli («È il mio capo, per così dire, da anni», lui spiega).Il lancio avviene all’insegna di una novità, tanto sorprendente quanto semplice: quattro copertine diverse disegnate da Damir Jellici e Gianluigi Toccafondo, con soldati tedeschi, rossi bolidi, una moto inclinata, una strada americana con il furgone dei pianoforti. Al momento di comprare il romanzo, ognuno si sceglie la sua copertina. Una brillante trovata di marketing, comunque in consonanza con il libro: perché offre una piccola idea di libertà in più, come quando sulla moto o al volante si può imboccare la curva che si vuole, e magari si corre, come fa Ultimo, diritti verso «la cunetta di Piassebene», che era «un inspiegabile dosso in mezzo alla pianura», per sentire i 931 chili del mostro di ferro staccarsi da terra e ruggire nel vuoto, e intuire «il frullare d’ali con cui le ruote s’arrotolavano nell’aria».

Da Fandango Libri. In rete 60 pagine
Questa storia (Fandango Libri, 288 pagine, 15 euro) è il sesto romanzo di Alessandro Baricco, dopo Castelli di rabbia (’91), Oceano Mare (’93), Seta (’96), City (’99) e Senza sangue (’02). Il romanzo è dedicato al campione delle due ruote Valentino Rossi (che questo weekend si trova al Championshow di Pesaro). Inoltre, Baricco ha pubblicato testi saggistici e teatrali. Per Questa storia non sono previste presentazioni, ma i siti web www.fandango.it, www.scuolaholden.it e www.oceanomare.com oggi dedicano al romanzo tutta la giornata. Sarà possibile leggere in rete le prime sessanta pagine e vedere un film di 6 minuti realizzato da Guido Chiesa e prodotto da Fandango. Infine, mercoledì 23 lo scrittore parlerà del romanzo a Radio Tre Suite.

La Stampa, Alberto Papuzzi - 11 novembre 2005